sabato 26 marzo 2016

...la mia bambina....






Non è così all'acqua di rose la vita di un padre neanche cinquantenne.
Per lo più separato.
Certo il piacere di essere ancora "sul pezzo"
Capire ed interloquire con una figlia, quasi 18enne, di tutto da soddisfazioni.
Ma dietro quel "tutto" spesso si cela la fregatura.
Perché puoi essere giovanile ed emancipato quanto vuoi, ma quando, a tavola con la tua primogenita, l'argomento diventa il sesso, diventi più indifeso di un agnello nella gabbia dei leoni.
Tu ci provi a dirti "però quante ne sa mia figlia! Quanto leggono i giovani di oggi"
Ma sticazzi le letture...
Duri tra i 3 e i 5 secondi, nel racconto di questa colossale bugia a te stesso...
poi il pensiero successivo è quale tipo di tortura infliggere al malcapitato fidanzato.
Che ha due gravi colpe:
L'essere come te alla sua età ed essere, appunto, il fidanzato di tua figlia.
Realizzi che eliminato un vietcong, dalla giungla ne salterà fuori un altro..però la voglia di torturarlo rimane, anzi cresce per dare un segnale...
quando i tuoi pensieri vengono interrotti dalla voce di lei...
"Papà...papà...ma mi stavi ascoltando? Tu non mi dai retta!! Pensavi ad altro!!"
E sì che ti ascoltavo!
E sì che ti davo retta!
E no che non pensavo ad altro!
Pensavo a quanto sia difficile essere padre ma quanto sia bello perdersi in quegli occhi profondi e meravigliosi.
Che non sono più solo tuoi.....
E allora la guardi con dolcezza e riesci ad emettere un semplice 
"a scuola come va?"

domenica 14 febbraio 2016

Storia di un grande amore....


Torno a parlare di calcio a distanza di sei mesi circa.
Lo faccio dopo un Juventus-Napoli che ha consegnato alla mia amata la vetta, 259 giorni dopo.
E lo faccio nel giorno di S.Valentino.
Storia di un grande amore, lo canta anche l'inno.
Mi piace vincere facile? Tutt'altro, se è vero, ed è vero, che sei mesi fa dissi una cosa, ribadendola nel tempo: vincerà lo scudetto.
Lo dissi quando eravamo ultimi dopo due giornate e lo ribadii a -12 dalla capolista (che allora era un'altra squadra che fa tristezza ora..).

Romantico ottimismo? Forse.
Più che altro convinzione che fosse la squadra più forte, giovane e con la rosa più completa.
Devo dire che sono meno sicuro di allora perché l'avversario di oggi è forte, determinato e guidato da un allenatore bravo, che per vincere lo scudetto dovrà essere bravissimo.
Ma che può farcela.
Ed alla fine una delle due avrà meritato di vincerlo.
Su questo non ho dubbi.
Quando ero bambino mi dicevano che era facile tifare Juventus: vinceva sempre.
A dir la verità non capivo l'associazione di idee. Come se vincere fosse un difetto anziché un pregio.
Però pensavo a mio padre, interista, e mi dicevo che poteva andarmi peggio.
Poi però c'è stata la Juve di Lippi, che vinceva gli scudetti e perdeva le finali di Champions.
C'è stata Manchester.
E calciopoli.
E Matteo Paro che segna a Rimini. Ed il Rimini che pareggia.
Sprofondato in un incubo.
Poi la risalita. Ranieri e Ferrara e Del Neri.
E mi chiedevo "ma in una vita precedente cosa ho mai fatto??". Poi il mai amato, da calciatore, Conte.
La rabbia agonistica, l'orgoglio e la gioia.
Piazza Castello a Torino con Nicole e Corrado.
Tre anni di corsa e di festa. Poi lui se ne va e arriva l'altro. Quello che mi provoca l'orchite solo a vederlo. Ma aspetto.
Anche perché un'amica mi dice che "da persona intelligente quale sono dovrei aspettare per giudicare".
Sarà per il complimento ma così faccio.
Vado allo Stadium e la vedo.
L'orchite per quello lì permane ma l'allenatore mi conquista per l'intelligenza.
Scudetto.
Merito di Conte dicono. Ci credo poco.
E arriva l'estate. Cambio di abito. Arriva la Joya, che l'Avvocato avrebbe adorato, insieme ad altri.
Problemi, tanti. Pur portando a casa un altra Supercoppa.
Poi gli sfottò di Milanisti campioni ad Agosto, perché Miha ha le palle di Conte e ci credono, di romanisti campioni a settembre, del mio amico viola Sergio a Ottobre, i "salutate la capolista" di Carlo, interista, a Novembre e i canti e balli degli amici Napoletani a Dicembre.
Però era successo che una sera a Gigi e Patrice erano girate le palle, ma proprio tanto.
Ed in quello spogliatoio eran volate parole.Ed i giovani avevano ascoltato.
Ed il portatore sano di orchite, secondo me, aveva sorriso e capito che si poteva fare.
E ne hanno fatte. 15. Di fila.
Ed ora siamo di nuovo lì. Nel posto in cui siamo abituati a stare. Non me ne vogliano i miei amici.
Ma è S.Valentino. Volevo scrivere due parole alla mia amata e me ne sono uscite un po di più.
Succede quando si ama ‪#‎FinoAllaFine‬
Tornerò nel mio silenzio.
Ma quanto sei meravigliosa quando mi fai godere, Signora.

domenica 10 maggio 2015

io e la mia mamma....una lunga storia d'amore.









La mia mamma è proprio bella. 
Tutte le mamme sono belle. 
Ma la mia è proprio mia. Solo mia.
Da quasi 46 anni siamo io e lei. Lei ed io. 
La mia mamma mi ha dato tutto. E lo ha fatto gratis...
Come tutte le mamme. Però questa è mia ed è la più bella.
Come un bambino, anche ora che sono, ormai, un uomo di mezza età trovo un piacere
enorme nel dire quelle due parole tutte d'un fiato:
la miamamma...
quella sequenza di lettere emme che riempiono la bocca ed il cuore.
E di dire capricciosamente "è mia!!"
Quel continuo infinito desiderio di guardarla e dirle grazie.
E chiederle scusa per ciò che sarei potuto essere e non sono stato.
E ancora quel grazie per amarmi nonostante, proprio, non sia ciò che avrei potuto essere.
Ma lei mi vuole bene lo stesso.
Lo so.
Lo sento.
Ed io non posso amarla diversamente di come l'amo.
Totalmente.
Perchè la mia mamma è proprio bella. Ed è proprio mia.
E l'ho avuta gratis.
Mentre lei, in un certo senso, ha sempre dovuto pagare un prezzo per poter essere mamma.
Ma da 46 anni è "lamiamamma"
ed io il suo bambino...
Un po' cresciuto....ma sempre bambino


venerdì 1 maggio 2015

Per andare avanti, a volte, serve fermarsi....


Non si dice No all'expo in questo modo.
Che senso ha?
La violenza genera solo violenza e schifo.
Per certa gente provo solo sdegno.
Sono contrario ad un Expo che ti serve cibi in piatti di plastica in nome del "facciamo conoscere il pianeta".
Sono contrario a trivelle in Val Susa.
Ieri e domani.
Oggi sono solo contrario a questa gentaglia.
Sono contrario alla violenza ma oggi vorrei che li caricassero di legnate.
E prego Dio, quel Dio in cui ho smesso di credere anni fa, che non mi tocchi mai vedere in televisione scene del genere e riconoscere le mie figlie in mezzo a quei degenerati.

Non è quello per cui le ho messe al mondo e i valori che ho provato a insegnare loro. 
Ho schifo.

Schifo e vergogna per la deriva che stiamo prendendo.
Siamo la metà del mondo che si reputa civile ed invece siamo solo bestie.
Bestie contro bestie.
Andremo alla ricerca di colpevoli che saranno sempre diversi da noi.
Ma alla fine se non cambiamo il nostro modo di pensare ed agire saremo sempre e solo TUTTI
colpevoli...
Tutti sapevano che sarebbe successo. 
Ma abbiamo pensato ad una copertina anzichè scrivere le pagine di un libro che è parte della nostra storia.
Che sia Genova o Milano, Roma o Torino la musica è la stessa e chi la suona pure.

A volte ho paura di pensare che non ne usciremo più da questo vortice...

mercoledì 18 febbraio 2015

..rispetto prima di tutto...



Dieci giorni fa sono tornato ad allenare. 
Una squadra giovane, un'avventura impegnativa sotto molti aspetti e con tanti punti interrogativi.
Gruppo che non conoscevo, società che non conoscevo,
Lavoro già iniziato da un altro.
Stimoli che non ero sicuro di scavare dentro abbastanza da fare un lavoro come avrei voluto.
Ho fatto un paio di telefonate, ho chiesto consigli. Ed ho sentito anche l'allenatore "uscente".
Dopo la telefonata con lui, sistemate un paio di cose a livello personale e lavorativo ho deciso di accettare.
E questa sera l'ho invitato a cena.
Una chiacchierata a quattr'occhi. Tra due persone che sono nel calcio da molto tempo (lui molto più di me).
Con leggerezza.
Mi sembrava e mi sembra una cosa normale. Forse no. Però mi andava.
In fondo se un uomo che ha dato molto tempo e molta passione a questo sport aveva deciso di fare un passo indietro, qualche turbamento l'aveva provato.
E questo non posso che rispettarlo. Ci sono passato anche io. 
Volevo, comunque, che percepisse che capivo il suo dispiacere, umano e sportivo. 
E poi sapevo che ne sarebbe uscita una chiacchierata piacevole e costruttiva. 
Non so quanti l'avrebbero fatto al posto mio. E neppure quanti avrebbero accettato il mio invito immediatamente, come lui ha fatto.
So, però, che con stupore e piacere ho ricevuto dalle sue mani un'agenda:
"qui ci sono cinque mesi di allenamenti, considerazioni al termine delle partite e mie riflessioni. Se ti può essere utile..."
Quante persone sono in grado di dare in mano alla persona che ti sostituisce in una mansione, il proprio lavoro?
Non molte credo.
Ho accettato con piacere, Lusingato. Indipendentemente dal contenuto. 
Il gesto rendeva prezioso ciò che conteneva. A prescindere.
Ed ovviamente lo leggerò.
Il suo " se una persona può fare qualcosa con questo gruppo, quella persona sei tu" di dieci giorni fa mi era sembrato un complimento esagerato.
Questo dono ancora di più. 
Ed è uno stimolo ancora maggiore ad impegnarmi per finire il suo lavoro. 
Probabilmente, anzi sicuramente, con metodi diversi,
Non necessariamente migliori. Diversi.
Ma i miei metodi.
Per me e per lui.
Grazie C.
Lezione numero uno recepita: nella vita bisogna avere rispetto, onestà e dignità.

dedicata a chi vive di invidie, perchè vivono proprio una brutta vita...

mercoledì 28 gennaio 2015

..neanche posso dare la colpa al ciclo...




A tutti, chi più chi meno sono capitati dei periodi strani. 
Periodi in cui senti di non avere certezze.
Se non la certezza di non avere, appunto, certezze.
Momenti in cui non ti senti più fragile o più confuso.
Triste o infelice.
Semplicemente, per usare un classico, "non sai più da che parte sei girato".
È come se ti sentissi marinaio su un veliero, di quelli leggeri leggeri, che sembra debbano colare a picco per un nulla, mentre tu, invece, sei nel mezzo della tempesta del secolo.
Sballottato da un lato all'altro della nave.
Un respiro ed una golata d'acqua salata che si alternano, mentre tu sbatti un po' di qui ed un po' di la.
Ti aggrappi all'albero maestro, quello che hai dentro di te ed aspetti che finisca. 
E quando tutto si è calmato, vedi una terra ferma e ti avvicini, scendi finalmente e ti verrebbe voglia di inginocchiarti e baciare la sabbia, come neanche Colombo saprebbe fare meglio, senti un borbottio ed un rumore sordo: il terremoto!
E si ricomincia a ballare.
Ed allora cerchi altro conforto e corri e corri.
Fino a finire il fiato in gola.
Ecco io sto ancora correndo.
E manco so dove vado.
C'è di buono che ogni tanto hai un amico che ti chiama, perché vuole festeggiare con te un lieto evento.
Ed una pizza ed una chiacchierata sono un ottimo time out.
Tanto lo so che da domani la terra tremerà ancora, il mare farà cavalloni come mai si sono visti ed io dovrò correre. 
E correre. 
Ma dove c@##o vado non lo so nemmeno io. 
Che periodo....
non ho mica più l'età per tutte ste corse, io...